VERONA: Assemblea Federcarni, intervento del Presidente

Testo dell'intervento del Presidente all'Assemblea di Verona del 27 maggio 2012

Questi ultimi mesi sono stati complessi, tutto portava a pensare che le difficoltà economiche della federazione fossero insormontabili.

 

Gli aiuti chiesti alla confederazione non avevano avuto esiti e l'unica loro controproposta fu quella di confluire in una macrofederazione.

Solo il presidente Sangalli ci aiutò in solido ma ciò non bastò a chiudere una partita economica come ho già detto complessa.

 

E' stato necessario rivedere la federazione da un punto di vista diverso, forse meno autorevole nell'immagine, ma più vicina al

lavoro delle nostre botteghe e alle nostre difficoltà quotidiane.

Per fare questo è stato necessario un patto tra i presidenti del consiglio direttivo, un patto di collegialità nella responsabilità e nella gestione in comune di questa fase della Federazione.

 

Oggi posso dirvi che se sono qui a fare delle proposte per il futuro, devo ringraziare il consiglio direttivo e il comitato tecnico, che hanno fortemente voluto continuare, mantenendo la linea dell'autonomia e l'attività della federazione,così importante se

pensate a quanto è stato fatto per gli studi di settore o per le regole sanitarie.

 

Se fossimo stati più furbi e ragionevoli avremmo detto: "è stato bello ma adesso è finita" .

Però crediamo che questa categoria meriti molto e abbia la necessità di essere supportata da un'organizzazione nazionale che non sia superiore ma al suo fianco, e con i mezzi e le capacità di ciascuno, insieme, possa con coraggio affrontare il futuro che oggi non appare facile, ricordando però che nelle difficoltà il nostro

ingegno si attiva e trova soluzioni oggi forse non immaginabili.

 

Ricordo molto bene quando venti anni fa attraversammo un momento strutturale difficile.

Grazie all'impegno di alcuni colleghi che resero disponibile a tutti la loro lungimiranza nacquero le preparazioni. Chi volle vedere un futuro possibile si Impegnò e imparò. Ricordo quanti colleghi, proprio qui a Verona, vennero a vedere i capofila di questo nuovo modo di lavorare la carne per carpire le novità e i procedimenti delle lavorazioni. Fu un successo!

 

A mio modo di vedere oggi si ripropone la stessa situazione.

 

La carne sta soffrendo una diminuzione della domanda e la filiera sembra non accorgersene.

Parlare male, o peggio, di questo prodotto è troppo facile e le risposte positive in sua difesa o sono isolate oppure non arrivano, nell'indifferenza di tutti i componenti della filiera.

Sembra impossibile raccogliersi intorno a un progetto, sostenerlo economicamente con pochi centesimi al kilogrammo, investendo nella comunicazione positiva anche con convegni medici nutrizionali.

 

Io credo che ancora una volta l'associazionismo, l’affrontare insieme le difficoltà, sia fondamentale, e per questo abbiamo voluto darvi un piccolo esempio di cosa, insieme, sia possibile fare.

Nella nostra rivista è inserita una locandina, da staccare ed esporre in negozio, dal titolo “io mangio la carne perché...." dove in modo sintetico ne sono descritti i vantaggi nutritivi, essenziali nell'alimentazione.

Se io espongo la locandina nel mio negozio l'effetto è limitato ad un numero ristretto di persone, ma se diecimila macellai la espongono il risultato è la diffusione a decine di migliaia di consumatori. In questo modo una piccola cosa costata pochi soldi diventa un fenomeno importante di visibilità.

 

Questo esempio è la nostra filosofia, usiamo i mezzi di cui disponiamo, moltiplichiamoli per ognuno di noi e otterremo un risultato grazie alla forza dei numeri.

 

A questo scopo è stato rinnovato il sito www.federcarni.com.

Una delle novità è la figura del consulente: veterinario, fiscalista, ed altri che si aggiungeranno saranno pronti a rispondere alle domande attraverso la mail del sito.

 

Ma il vero punto di forza sarete voi, nel momento in cui interagirete, consultandolo ma soprattutto trasferendovi le vostre esperienze e conoscenze.

 

Un altro aspetto emergente che voglio sottolineare riguarda il rapporto di odio-amore (in verità poco amore) con la grande distribuzione.

Sembra una guerra persa, ma in realtà noi abbiamo segnali chiari che dicono: dove la carne viene venduta negli scaffali le vendite calano.

Loro stessi stanno studiando un modo per recuperare mercato attraverso le figure professionali necessarie, macellai che conoscono il prodotto, in grado di consigliare e quindi guidare gli acquisti.

 

Ma la figura del macellaio esperto non si improvvisa dall'oggi al domani, quindi noi abbiamo un grande vantaggio.

Dobbiamo però insieme perfezionarci ed offrire una professionalità sempre adeguata ai tempi e alle esigenze, in continua mutazione,

dei consumatori.

Offrire un negozio che motivi i clienti ad allontanarsi dall'anonimato di uno scaffale e li spinga ad entrare in ambienti dove ogni cosa è scelta per loro e la qualità è assicurata dalla nostra esperienza.

Eurocarne ci offre una possibilità di confronto ed è il luogo più adatto in cui incontrarsi per fare futuro.

 

Il nostro stand vuole rappresentare un negozio il più vicino possibile alle nuove esigenze, dove la modernità non dimentica mai la qualità che deve rimanere il segno inconfondibile dei nostri negozi.

 

Il nostro presidente Giorgio Guazzaloca ha sempre detto "non è la carne che deve essere doc ma il macellaio"

Ci siamo appropriati di questa massima e stiamo valutando la possibilità di redigere un decalogo di comportamenti, utili ad identificare il macellaio del prossimo futuro.

Vorremmo diffondere il decalogo, organizzando dei corsi, così importanti nel passato per le nostre associazioni, pubblicizzandolo ai consumatori e riconoscendo una "patente" (termine forse esagerato) ai partecipanti intenzionati ad accettarlo e metterlo in pratica.

 

Quando si parla di futuro è indispensabile domandarsi dove sono i giovani e perché questa professione non abbia appeal su di loro nonostante la crisi del lavoro ne colpisca ormai uno su due.

Stiamo perseguendo molte strade, ma trovare nella scuola un possibile veicolo di arruolamento si sta rivelando molto complesso. Malgrado tutto, questo resta il percorso più logico da seguire per raggiungere quello che è l'obiettivo più importante per il proseguimento delle nostre attività.

La possibilità di fare proselitismo nelle scuole alberghiere, con l'idea del macellaio gastronomo, ci permetterebbe di presentare una professione con grande tradizione, ma assolutamente pronta ad accogliere il futuro e l'innovazione, a ragazzi teoricamente disponibili a una vita di sacrificio (basti pensare agli orari cui sono abituati cuochi e camerieri), andando a presentare e offrire un lavoro vicino alle loro sensibilità ma meno impegnativo dal punto di vista umano.

 

Molte associazioni provinciali trovano strade o sentieri per entrare nelle scuole alberghiere, alcune anche con buoni risultati, ma riteniamo che la nostra proposta, nella sua semplicità, sia così intelligente e vicina alla realtà da meritare un riconoscimento

nazionale che permetta a tutte le associazioni provinciali di entrare dalla porta maestra in tutte le scuole, portando la realtà della nostra professione, e dimostrando quanto sia diversa da quello che è l’attuale immaginario dei giovani.

 

Il macellaio gastronomo può rappresentare il futuro per alcuni giovani. Lo vediamo da quanti giovani macellai stanno trasformando il proprio negozio per avvicinarsi alla ristorazione, spesso con successi oltre il prevedibile.

E' giusto che vengano informati dalla scuola dell'esistenza di questa possibilità.

 

Molte altre iniziative sono allo studio ma tra queste vorrei parlarvi di una in particolare.

Ricordate quando si facevano i mercati? Quando tutti insieme ci si trovava in un luogo, si sceglieva e si contrattava? Bene quel luogo era però anche un momento di confronto e dialogo con i colleghi, un costante aggiornamento sul mondo che ci riguardava.

Credo sia compito della Federazione sostituirsi a quei mercati che non esistono più, così da essere voce di mercato e luogo di incontro, specie per quei territori lontani dai grossi comuni dove i macellai sono più isolati.

 

Come contropartita è però necessario ritrovare la voglia di confrontarsi e di conoscere, di acquisire e offrire esperienza.

Credo che così, insieme, troveremo la strada per il nostro domani.

 

Voglio fare un appello agli amici presidenti delle nostre meravigliose province: noi oggi stiamo lanciando una scommessa, ciascuno di voi è chiamato ad innamorarsi della federazione, considerando questa la possibilità, anche per le associazioni più piccole, di aprirsi alla realtà di una nazione.

 

Voi siete la federazione e voi deciderete se viverla e quindi farla vivere, anche economicamente. Il consiglio ha con coraggio preso la decisione di snellire i costi, la quota annuale di 20 euro è ridicola anche per il più disperato dei macellai ma va comunque capito, e fatto capire, che se non investiamo in noi stessi non andremo in

nessun posto e questo è un vostro compito.

Questi pochi denari gestiti con la massima trasparenza da voi, serviranno a dare un po’ di immagine in più alle nostre realtà provinciali minori. Con un aiuto economico e con l'intervento dei nostri esperti potremo realizzare corsi formativi e le sempre importantissime manifestazioni di piazza.

 

Amici presidenti fidatevi e non abbiate paura a chiedere questo minimo contributo extra, noi sappiamo per certo che insieme a voi con la vostra lealtà e onestà questa scommessa la vinceremo.

 

Termino con un applauso agli amici colleghi di Verona.

Hanno lavorato tanto e per tanti mesi ma hanno raggiunto un'eccellente risultato e la loro fatica viene oggi ricompensata dall'essere i protagonisti di quella che viene considerata la più importante manifestazione italiana, del nostro settore.

Condividete con me l'applauso!