LODI: Macellai lodigiani, marchio di qualità

Hanno vinto il premio Golosario, hanno consegnato generi alimentari alle popolazioni messe in ginocchio dal terremoto, partecipato a fiere e manifestazioni in provincia e in regione, sconfinando anche in Veneto. Per l’associazione provinciale Macellai Lodi è stato un anno decisamente frenetico, ma denso di soddisfazioni.

Le somme le ha tirate il presidente del sodalizio, Marco Mola, che lunedì sera presso la sala della Camera di Commercio in via Haussmann ha presieduto l’assemblea annuale dei soci, ospitando il collega presidente dell’Associazione Macellai di Milano e Provincia Giorgio Pellegrini, oltre al presidente di Federcarni Maurizio Arosio, al presidente dell’Unione del Commercio di Lodi, Rho, Pero e Monza Brianza, Carlo Alberto Panigo, oltre al segretario dell’Unione del Commercio della provincia di Lodi Bruno Milani. Invitato anche Giuseppe Granata, direttore del dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asl di Lodi. È stato un momento importante per chiarire ancora meglio quali sono specificità dei macellai, veri e propri artigiani del settore, che vogliono distinguersi dalla grande distribuzione . “Se facciamo una sfida ai supermercati sulla base dei prezzi abbiamo perso in partenza, noi dobbiamo guardare alla qualità e alla competenza”, dice agli associati Mola. Le direttive sono presto dette: locali più accoglienti, con luci adatte, pulizia irreprensibile e prodotti ben ordinati, ma soprattutto marchio di qualità delle carni lodigiane e garanzia di professionalità. “Purtroppo ci aspettiamo anche tante difficoltà, come per esempio l’introduzione della Tares”, avverte Mola. Ma Milani ha assicurato l’attenzione dell’Unione del Commercio che come per l’Imu si farà portavoce degli interessi dei piccoli esercizi pubblici. Nel merito dello smaltimento grassi è entrato il presidente di Federcarni Arosio, che ha anche informato i presenti della possibilità di attrezzare le macellerie con un punto di cottura per prodotti di consumo. “Fare rete è fondamentale e voi lo state facendo – commentano Arosio e Panigo -: bisogna trovare insieme delle soluzioni che migliorino il nostro lavoro. Ci si può organizzare per la comunicazione, un altro modo è fare gli acquisti insieme, o realizzare un laboratorio”. Sui controlli e le novità circa le norme sanitarie è intervenuto il dottor Granata, che ha sottolineato come nel Lodigiano sia stata debellata la Bse, la fantomatica mucca pazza. “L’Asl di Lodi è quella c he fa più prelievi, più di 800 l’anno, il 40 per cento di tutta la Lombardia. In provincia di Lodi, ci sono 28 macelli, 24 macelli a capacità limitata”.